Vivo a Milano da centotrentanove giorni e solo ora – dopo aver girato tanto, per svago quando ho potuto e per lavoro ogni giorno – sto iniziando a conoscere la città, cioè le strade, i tram, le fermate della metro, le piazze, i musei, i grattacieli, i negozi, insomma tutto quello che ci viene in mente quando pensiamo alla parola “città”. E sto conoscendo anche le persone che abitano questa città, i milanesi. Milanesi che in realtà milanesi-milanesi non sono perché il milanese-milanese cioè quello con entrambi i genitori nati a Milano è raro. Lo dicono i dati, ma ancor prima che i dati lo dice l’esperienza. Tutti – e dico davvero tutti – quelli che ho conosciuto sono meridionali (cioè sono nati al Sud) oppure hanno entrambi i genitori meridionali o almeno uno dei due.
Per la Milano-città il mio giudizio è questo: Milano è bella di quella bellezza normale che piace a me. Voglio dire che Milano pur non essendo artisticamente bella come è bella Roma (che è la città artisticamente bella per definizione) è bella perché è ordinata, pulita e puntuale. E quando una città è ordinata, pulita e puntuale difficilmente puoi dire che è brutta anche se a terra non ha i sampietrini, non è stata diretta testimone dell’arte romana imperiale e al posto del Colosseo, del Pantheon, della Basilica di San Pietro eccetera eccetera eccetera ha “soltanto” il Duomo e un paio di grattacieli. Ok, questo forse è un giudizio fin troppo netto, ma spero di essermi spiegato.
Bella, quindi, nel senso che ci vivi con piacere. Sono più le cose che ti fanno dire “menomale che vivo a Milano e non a [un’altra città qualsiasi]” che quelle che ti fanno dire “ecco, lo sapevo, sempre i soliti problemi di questa città”.
A Milano ci vivi con piacere perché la città non aggiunge problemi ad altri problemi che hai già. Vivere in questa città è semplice perché sembra davvero sia stata – come dice quello slogan pubblicitario senza senso ma efficace – costruita intorno a te.
Andiamo al sodo: il punto di forza si chiama ATM, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale. Per tornare al confronto tra Milano e la Capitale, se googlate “differenze ATM ATAC” troverete numeri, tabelle e tanti grafici che spiegano perché ATM funziona e ATAC a Roma non funziona tanto bene.
Io non so bene quando, perché e come ATM sia diventata così efficiente, non so se sia stato solo merito dei tanti soldi investiti o se per una volta nel settore pubblico siano state scelte persone capaci e competenti a gestire l’azienda. O entrambe le cose. Io credo entrambe le cose.
Per certo so che al trasporto pubblico milanese difficilmente puoi dire qualcosa. In generale io credo che i milanesi siano contenti di ATM e anche su internet ho trovato qualche sondaggio che conferma questa mia impressione.
A ciò aggiungo un’altra impressione che ho avuto: in questi mesi mi è parso che i milanesi siano molto esigenti. Si aspettano che le cose funzionino sempre come devono funzionare, esigono l’efficienza e se qualcosa non va come deve andare si incazzano. Sia pur dover aspettare la metro sulla banchina più di due minuti.
Se riesci a soddisfare una comunità così esigente e pignola, allora significa che lavori bene e che la qualità del servizio che offri è molto alta. Chapeau ATM.
Potrei scrivere tante altre cose belle su ATM – quanto sono belli i tram vecchi vecchi che sferragliano ancora nel centro della città e quanto mi piace lo stile comunicativo adottato dall’azienda, per esempio – ma mi pare di aver già fatto capire che è un’azienda che lavora bene e Milano giustamente gode di questa efficienza.
Milano non è la città perfetta, ovvio, e se state pensando bella Milano, ma quanto costa vivere lì? non avete tutti i torti. In generale a primo impatto direi che Milano costa quanto qualsiasi altra città. Per usufruire dei trasporti, per esempio, io spendo settanta centesimi al giorno, ventidue euro al mese. Posso andare da una parte all’altra di Milano – letteralmente da una parte all’altra – in trenta minuti circa e questo servizio mi costa poco più di venti euro al mese.
Non so esattamente quanto costa nelle altre città d’Italia un abbonamento del genere ma dubito costi molto di meno.
Il problema grande grande è avere una casa in cui abitare. Abitare a Milano costa troppo.
Francesco Costa, vicedirettore del Post, nel suo podcast Milano, Europa ha intervistato economisti, professori universitari e amministratori locali i quali hanno spiegato perché a Milano gli affitti costano tanto. Anzi troppo. Per farla breve e scusate la superficialità: gli affitti costano tanto perché tantissime persone vogliono venire a vivere a Milano.
Non so come potrebbe essere risolto questo problema e non so neppure se anche le altre grandi città europee hanno questo problema. So che le ultime Amministrazioni comunali hanno cercato di fare qualcosa, ma a vedere i prezzi delle case e degli affitti non mi pare abbiano raggiunto l’obiettivo.
Sui parchi, sui locali, sui negozi e in generale sugli svaghi di Milano mi pare sia inutile scrivere. Anche se l’idea diffusa della grande Milano da bere e da comprare ma poco attrattiva per i turisti mi pare sia ormai superata dai dati degli ultimi anni.
In definitiva, com’è Milano dopo centotrentanove giorni?
Risponderei: ultimamente fredda e nebbiosa, ma sempre ordinata, pulita e puntuale.
A proposito, non ho scritto del clima: a luglio e ad agosto faceva caldissimo e qui come sapete purtroppo non c’è il mare. Da ottobre come potete immaginare fa freddo come ricordo faceva freddo a Rende in questo periodo, non è vero che non c’è mai il sole, c’è spesso la nebbia, questo sì, e in generale è tutto come te l’aspetti: fa caldo d’estate e freddo d’inverno.
Taac.