Il mio 2019

Rispolvero questo blog per fare un bilancio dell’anno che sta per finire.
Premessa: non credo nei bilanci. I bilanci presuppongono una linea che separi in modo netto la fine di qualcosa da un nuovo inizio e questa linea, nel caso dell’anno solare, non credo ci sia. Non credo nel “dal 1° gennaio cambia tutto”. Credo invece che i cambiamenti siano tutti lenti e graduali e che avvengano non da un giorno all’altro ma nel corso di fasi della vita più o meno lunghe.
Il bilancio di fine anno, però, questa volta coincide con la fine (e quindi con l’inizio) di una fase della vita. Per questo quest’anno il bilancio di fine anno è qualcosa di più di un semplice riassunto dei 12 mesi appena trascorsi.

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Con la fine del 2019 si chiuderà la mia esperienza all’Università. La fine di una esperienza che chiude contestualmente una fase – importantissima, formativa, di crescita – della mia vita.
Formalmente sarà necessario attendere ancora qualche mese prima di lasciare definitivamente l’Unical, ma nei fatti è come se l’esperienza fosse già finita.
Niente più corsi, niente più aule, niente più esami. La full immersion che richiede un Campus come il nostro non c’è più. Non c’è più quel rapporto a 360 gradi, 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno con il microcosmo dell’Unical.

L’immagine di copertina del mio 2019 sarà il mio volto all’uscita dall’aula Zenith 2 subito dopo aver sostenuto il mio trentaduesimo e ultimo esame. Fino a quel giorno, sostenuto un esame nella mia testa c’era già quello successivo. Sostenuto l’ultimo esame, invece, in testa c’erano i 31 precedenti. Ognuno con la sua storia, con le sue paure e con le sue difficoltà. Lo studio più di ogni altra cosa mi ha insegnato quanta serietà e quanta costanza servono per raggiungere gli obiettivi.

Cinque anni son volati. E al netto delle frasi fatte, sembra davvero ieri che quella prima lezione nella Consolidata a inizio Ponte mi facesse conoscere, tanto per cambiare, Diritto Privato. E poi i primi anni lassù ad Arcavacata, la piazza, le passeggiate in quell’angolo tranquillo di Rende così distante dal trambusto di Quattromiglia. Gli anni di studio e di lezioni, di studio e di lezioni, nient’altro. Poi la rivelazione del Campus, anni passati alla scoperta di ogni più piccolo angolo della mia Università. La biblioteca, la mensa, gli uffici, le aule, il Ponte la sera e nel week-end. E poi i ragazzi delle associazioni, le elezioni, gli amici dei Monaci, quelli del quarto anno, quelli che son rimasti, adesso gli amici del Reparto.
Lei sempre al mio fianco.

Sarà come traslocare, lasciare la mia casa, cambiare le abitudini, levare l’ancora e ripartire.

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Ancora qualche mese, quindi, senza però nessuna voglia di andare.
Aggrappato finché sarà possibile all’ultima esperienza: l’Unical Reparto Corse.
L’occasione giusta per tentare di lasciare qualcosa all’Unical e in qualche modo ringraziarla per quello – davvero tanto – che mi ha dato.

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Per tutto questo l’inizio del nuovo anno, quest’anno, sarà qualcosa in più di un semplice stop&go. Sarà un giro ai box, in attesa di una nuova vettura, di una nuova ripartenza.

Buon anno!